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Walter Bolli

L’artista Giampietro Melis denuncia Meta

Giampietro Melis deposita una denuncia penale contro Meta



Lo scrivente Giampietro Melis annuncia di aver provveduto, a sua tutela e di eventuali altri numerosi utenti che si trovano o potrebbero trovarsi nella stessa situazione, a depositare una denuncia penale contro Meta, attuale proprietaria di Facebook. 


Sono passati mesi, in seguito alla richiesta dell’assistenza di Facebook di mettere offline tutta la comunicazione dell’artista Giampietro Melis, in arte Furia in Melis, dopo l’attacco hacker subito dalla piattaforma. Nonostante le promesse e le richieste degli operatori di attendere non abbiamo più avuto notizie. Il nostro account Facebook dovrebbe essere nelle disponibilità di Meta, ma la società non ci ha fatto sapere nulla.


Nonostante noi ci siamo avvalsi di un servizio di tutela offerto da Meta, la quale ci garantiva insieme al badge blu (“spunta blu”) la certificazione dell’account e una sicurezza proattiva dello stesso e altri servizi, e nonostante regolarmente si continui a pagare tale servizio, da mesi non siamo in grado di comunicare con i follower e quindi siamo completamente tagliati fuori dal mondo social; tutto questo a mio parere nel più totale disinteresse di Meta.


Oggi non è più possibile fare nulla senza i social, ma nonostante questo le grandi piattaforme ci trattano come numeri e noi utenti non abbiamo nessuna tutela, nemmeno a fronte del pagamento di servizi. Mi sento un po’ come Davide contro Golia, ma cosa dovrei fare? Mi vedo costretto a sporgere denuncia contro Meta, anche a tutela di chi verrà dopo di me e potrebbe avere gli stessi problemi. Sono stato molto paziente e non avrei voluto arrivare a tanto. Nel mio account certificato Facebook ci sono gli ultimi 5 anni di lavoro, le dirette di numerosi eventi importanti e persino quella del nostro matrimonio; per di più, operatori dell’assistenza Facebook mi hanno chiesto da diversi mesi di tenere spenti per la mia sicurezza anche tutti gli altri social e siti Internet collegati alla mia persona e attività artistica; tutta la mia piattaforma di comunicazione è spenta, così come tutti i miei progetti. Le società ISP hanno l’obbligo per legge di informare l’utente qualora i dati vengano distrutti, e i social?


A quanto pare se ne fregano e lasciano che viviamo in un limbo per mesi. Senza social oggi un artista non è NESSUNO: non può comunicare con i propri follower, non può presentare progetti, in pratica non esiste. Dopo anni di duro lavoro e sacrifici non posso accettare di essere trattato così. Occorrono leggi a tutela degli utenti e che vengano rispettate.


Giampietro Melis

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