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Parrelli

Sheffer, Solitudine

Aggiornamento: 28 dic 2020

in radio e su tutte le piattaforme digitali



Sheffer, alias Daniele, classe ’99, cantautore della provincia di Milano, cresce con un obiettivo ben chiaro in testa: diventare un musicista, anzi, polistrumentista. Inizia a studiare chitarra elettrica all’età di 9 anni per poi passare alla batteria acustica. Collabora a formazioni di band, suonando e divertendosi come un matto, ovunque ne avesse spazio e possibilità, fino a giungere alla scelta di intraprendere un percorso da solista. Negli ultimi anni, ha imparato a produrre brani (da autodidatta) per costruire e lavorare al proprio progetto inedito con lo pseudonimo “Sheffer”, come cantante rapper/producer.


«Collaboro con Gabriel, ottimo musicista, in particolare chitarrista, ma soprattutto grande amico d’infanzia. Con lui porto a terminare il lavoro, aggiungendo dettagli, arricchendo la produzione elettronica con strumenti acustici e non.

Dopo aver avviato il lavoro e trovato a parer nostro la giusta dimensione, entra in gioco Rosa, la mia manager, figura che organizza al meglio il mio lavoro, la mia testa e mi sprona a fare sempre di più. In lei ho trovato la mia stessa grinta e voglia di fare. Caso vuole che si chiami proprio ”Rosa”, nonché simbolo portante del progetto: la rosa è un fiore che mi ha sempre affascinato, dal colore alla fattezza e rappresenta in tutto e per tutto il mio dualismo lirico con i suoi petali e le sue spine; un lato romantico e uno pungente».


Il singolo “Solitudine” rispecchia la sua voglia di sperimentare e spaziare tra generi:

«Amo il funk anni ’80, il metal ma anche il pop, mi piace rappare e cantare. Quindi, non voglio avere limiti di alcun tipo e voglio sentirmi libero di potermi esprimere come più mi piace.

Il brano nasce, dapprima “solo” con la chitarra. Scritto in un periodo in cui eravamo costretti ad essere soli, durante il primo lockdown, chiesi a Gabriel di comporre una linea di chitarra che ricordasse la solitudine. Mi inviò una parte che mi colpì subito, che aveva pensato a 70 bpm, per indurre malinconia. Io, al contrario, ho composto il resto dello strumentale a 140 bpm, rendendola più UpTempo e ballabile, così che chiunque avesse ascoltato il brano, non si sarebbe sentito realmente solo.

Anche il testo rispecchia questa varietà di sentimenti: si sente tanta malinconia e voglia di ricevere/dare affetto, il tutto corredato da elementi fantastici, quali l’amico immaginario o la meteoropatia, perché nel momento in cui si è costretti a vivere noia e solitudine insieme, l’unico modo per evadere è con la mente, viaggiando con la fantasia».


Occhi su Sheff! “Solitudine” è solo il singolo apripista di un progetto musicale super moderno, hip hop, rap, alternative, che ci catapulterà di volta in volta in un mondo di suoni esageratamente contaminati.



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